domenica 8 gennaio 2012

LA PRIMA RIVOLUZIONE MODERNA

RELIGIONE E POLITICA






LA PRIMA RIVOLUZIONE MODERNA
Di Fabio Bertinetti




Riforma religiosa o rivoluzione politica?

   La periodizzazione che sancisce come “moderna” l’era successiva al 12 ottobre del 1492 è una costruzione avvenuta a posteriori, ed è stata necessaria per poter distinguere e meglio studiare un periodo, cosidetto “moderno”,  dalla lunga era del medio evo.

Ovviamente neanche il più colto e preparato dei personaggi del tempo ebbe la consapevolezza di entrare in un periodo nuovo e più “moderno” del precedente,  ed anche se ne avesse avuto la percezione difficilmente avrebbe potuto indicare una data od un evento periodizzate, se non altro perché non potendo conoscere gli sviluppi futuri non sarebbe riuscito ad individuare l’importanza della propria epoca.

 Se, quindi, il 1492 è la cesura periodizzante ufficiale (almeno per la storiografia Italiana) è comunque doveroso considerare che altri eventi sono stati estremamente importanti nel conferire quella “esplosiva accelerazione” che il corso della storia registrò tra il XVI  e il XVII secolo.

IL MONACO RIBELLE

La tradizione vuole che il 31 ottobre del 1517 Martin Lutero, un monaco agostiniano docente all’università di Wittemberg , affisse 95 tesi  sulla porta della cattedrale per sottolineare le linee guida della sua polemica contro il commercio delle indulgenze.  Questo suo atto, da alcuni ritenuto in coerenza con gli usi del tempo,  costituì una sorta di pubblicazione di quel manifesto ideologico che sconvolgerà fin alle fondamenta la Chiesa del tempo. 

Il fattore scatenante di tale veemente polemica fu  l’eccessivo zelo adottato dal predicatore domenicano Johann Tetzel nel riscuotere le indulgenze , incaricato dall'arcivescovo di Magonza Alberto di Hohenzollern.  L’appalto per la riscossione era stato affidato all’arcivescovo da Papa Leone X  per  finanziare la costruzione della Basilica di San Pietro.  Oltre alla discutibilità dell’operazione (perdono in cambio di denaro) occorre sottolineare che il Pontefice avrebbe avuto diritto a metà dell’importo raccolto, mentre l’altra metà sarebbe servita all’Arcivescovo  per ripagare il debito che aveva contratto con i banchieri Fugger. Denaro ,questo, utilizzato da Alberto di Hohenzollern  per pagarsi la dispensa dal divieto di cumulo di cariche ecclesiastiche.    La discutibilità e l’immoralità dell’operazione è quindi multipla, dal principio che era sufficiente pagare la sede apostolica per ottenere  l’incarico per un’ulteriore sede  arcivescovile, fino a quello relativo ad una vera e propria “spartizione del bottino” tra Papa e Arcivescovo per giungere ognuno ai propri fini, il tutto a discapito della credulità dei fedeli, convinti che sarebbe bastato un piccolo sacrificio per ottenere la salvezza.

Che tale comportamento fosse sanzionabile dal punto di vista morale già nel 1517 è dimostrato dall’operazione di Lutero che, contestando la vendita delle indulgenze sia nel merito che nel metodo, diede inizio ad un dibattito teologico che nel tempo mutò in una contestazione  politica e sociale sulla chiesa del tempo.

Molti furono i concetti che scaturirono dalle istanze Luterane, ma alcuni furono quelli di impatto più devastante sull’architettura teologica che sorreggeva la chiesa:

-Salvezza per sola fede (La salvezza non si ottiene in base alle opere che si compiono, ma in base alla fede che si ha in Dio. Dio deciderà di salvare chiunque egli voglia).

- Predestinazione ( il credente commette azioni pie in quanto è giustificato da Dio a farlo, e non viceversa)

-Negazione dell’infallibilità del Papa

-Sola Scriptura (il credente, se illuminato da Dio, poteva da solo acquisire una conoscenza completa dall’esame delle scritture, senza l’intermediazione di sacerdoti.

SOLA SCRIPTURA


In particolare quest’ultimo concetto fu quello che nel corso dei secoli influenzò profondamente lo sviluppo critico e cognitivo dei fedeli “protestanti”, gettando le fondamenta di quella mutazione culturale che, alla lunga, sancì il divario profondo tra nord e sud dell’ Europa.

La possibilità di accesso alla verità senza il tramite del sacerdote, consentiva ai fedeli di evitare il filtro che invece la chiesa cattolica applicava quotidianamente; e tutto ciò fu possibile grazie alla stesura da parte di Lutero di una bibbia in volgare.

Spirito critico dunque e maggiore capacità cognitiva (ottenuta mediante l’alfabetizzazione che della riforma protestante fu una conseguenza secondaria ma rilevante), consentirono, nel secolo successivo, lo sviluppo di una maggiore cultura in quei paesi che avevano abbracciato la fede protestante. Cultura che si poneva al di fuori del controllo della chiesa cattolica, permettendo la nascita di un pensiero alternativo slegato dai dogmi.  Pur non trattandosi dell’unico “innesco” nel panorama culturale, e sempre considerando che non si trattò un processo immediatamente visibile,  il concetto di sola scriptura  rappresentò una vera e propria scintilla che permise, nell’Europa del nord, lo sviluppo della cosiddetta modernità.  Lo fu per quel che riguarda l’aspetto “introspettivo” o meglio la capacità dell’individuo di prendere coscienza di se e del proprio pensiero riportando l’individuo e l’intelletto al centro del mondo; fino a condurre al pensiero illuminista e a quello liberale, condizionando il panorama politico ed economico, oltreché religioso.

Diversamente nei paesi  dell’Europa meridionale, ove la chiesa esercitava più profondamente la propria influenza, non solo non vi fu spazio per le istanze di riforma (seppure esistessero all’interno della chiesa autorevoli  cardinali che auspicavano un cambiamento), ma l’effetto restauratore della controriforma sterilizzò ogni possibile nascita di modernità, congelando il panorama religioso e culturale  fino al laicismo del XVIII secolo , quello politico fino a Napoleone e quello economico fino alla fine del XIX secolo.


Concludendo, quindi, riteniamo di poter affermare che la Riforma Luterana (o protestante) rappresenti la prima grande rivoluzione europea, nata per motivi teologici e successivamente sviluppatasi lungo il corso della storia con connotazioni sociali (vedi i 12 articoli), economiche (vedi Max Weber) culturali (spirito critico)  e politiche (pensiero liberale).



 Romanzi che ne parlano


-Q - Luther Blisset - ed Einaudi
-La sconfitta degli illuminati- F. Bertinetti-  www.amazon.it 


Bibliografia


-Prima lezione di storia moderna - Giuseppe Galasso - ed. Laterza
-Elementi di sociologia - Barnasco Barbagli Cavalli - ed. Il Mulino
-Storia Moderna (1492-1848) - C.Capra - ed Le Monnier.
-Storia d'Italia - Montanelli Gervaso - ed. Rcs Libri
-La riforma protestante - Luise Schorn- Schutte - ed. Il Mulino

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